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HomeArticoliPaso Doble - Anne Teresa De Keersmaeker nel vortice Romaeuropa

Paso Doble – Anne Teresa De Keersmaeker nel vortice Romaeuropa

Anne Teresa De Keersmaeker, Leone d’oro alla carriera, è approdata a Romaeuropa Festival con due lavori ai quali dedichiamo altrettante riflessioni

 

Vortex Temporum. La musica del corpo, il corpo della musica

vortextemporum-670x442Anne Teresa De Keersmaeker non ha bisogno di molte presentazioni. Il Leone d’oro ricevuto quest’anno alla Biennale di Venezia è, appunto, un premio alla carriera. Secondo il direttore della sezione Danza, Virgilio Sieni, «Il suo gesto poetico attraverso il corpo ha reso possibile un travaso significativo tra le culture occidentali nella comprensione del corpo teatrale come medium della ricerca linguistica […] Si è presa cura della misura e della durata del corpo sonoro dell’individuo e del danzatore per porlo sulla soglia del Mondo». Sono parole poetiche, certo, adatte all’accorata motivazione offerta a un premio prestigioso. Ma vedere in scena una coreografia di un genio come questo è ben altra cosa. Vortex Temporum è il titolo di una composizione per pianoforte, violino, viola, violoncello, clarinetto e flauto firmata da Gérard Grisey nel 1996, che De Keersmaeker  –da esperta di musica prima ancora che di danza – non si limita a “usare”, dalla quale piuttosto si lascia investire. Il primo movimento è assegnato alla sola musica e alla sola presenza dell’ensemble che la esegue, il celebre Ictus…  continua a leggere
di Sergio Lo Gatto

 

Verklärte Nacht e De Keersmaeker : danzare Schönberg tra romantico e contemporaneo

Verklarte Nacht -Anne Teresa De KeersmaekerVerklärte Nacht (Notte Trasfigurata) è, a livello strumentale,  la prima composizione “complessa” di un allora ventiquattrenne Arnold Schönberg. Ispirata a uno scritto di Richard Dehmel, nata nel 1899 per sestetto d’archi come poema sinfonico – genere progressivamente diffusosi da Liszt in poi in concomitanza con lo svilupparsi dell’impressione che Beethoven avesse rappresentato per la musica una cesura superata la quale il sinfonismo puro e assoluto non fosse più praticabile – è stata poi rivisto dall’autore una prima volta nel 1917 e una seconda nel ’43 per orchestra. L’opera racchiude all’interno di una matrice riconoscibile, di primo acchito e non a torto, come tardo-romantica una serie di elementi che se da un lato la accostano pure alla tradizione “germanica” sia wagneriana… continua a leggere
di Marianna Masselli

 

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