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Teatro NEWS – La drammatica situazione in Turchia

Pubblichiamo la lettera inviata al Segretario Generale dell’Associazione Internazionale Critici di Teatro Michel Vaïs.

Istanbul

Istanbul, December 2nd, 2012

Caro amico,

Il Comitato Esecutivo della sezione turca dell’Associazione Internazionale Critici di Teatro desidera informarla nella lettera che segue a proposito della situazione critica vissuta dai teatri e dalle comunità artistiche in Turchia dallo stabilirsi al governo del Partito Popolare Repubblicano (nazionalisti laici, ndr) che sta cercando di creare delle condizioni di controllo nei confronti di tutte le espressioni artistiche e teatrali, di chiudere tutti i teatri di stato (18 in Turchia, ciascuno con diversi spazi) e tutti i teatri municipali, molti dei quali gestiscobo diverse sale, con lo scopo di istituire quella che – senza rendersi conto degli aspetti comici dell’espressione – viene chiamata “un’arte conservatrice”, termine del quale nessuno, nemmeno i membri ibterni, conosce il significato, ma che restituisce fin troppo bene le intenzioni. L’oppressione che questo partito impone alla vita del teatro sta diventando sempre più insopportabile.

Hasan Anamur, Sezione turca dello IACT

La sezione turca dello IACT desidera annunciare che la Turchia sta subendo delle misure adottate dal partito politico al potere ai danni degli eventi artistici in generale e in particolare le attività teatrali. Solo per offrire qualche esempio, possiamo citare la situazione dell’Atatürk Cultural center di Istanbul, che gestisce spazi per opera, balletto, concerti e teatro, così come spazi per l’arte contemporanea. È chiuso dal Giugno 2008, prima con il pretesto di una ristrutturazione, poi demolito per una ricostruzione. Ma dalla data in questione non è accaduto nulla e la città di Istanbul, eletta dall’Unesco tra le tre città centro culturale mondiale, è stata priva di questo luogo per tutto questo tempo. Il restauro è stato di recente rimesso in quesione, ma non vi è alcun segno di partenza dei lavori.
Lo stesso riguarda il consiglio cittadino di Istanbul che, senza alcuna notifica, alla fine dela stagione teatralel 2011-2012 ha imposto un nuovo regolamento al Teatro Municipale di Istanbul, che ha 98 anni di età, e cancellato ogni funzione del direttore artistico per assegnarla a burocrati interni al municipio, nessuno he abbia competenza specifica in questo campo. Tale decisione e la sua applicazione ha causato feroci proteste e grandi manifestazioni artistiche e politiche a Istanbul e in tutta la Turchia.
Di recente il municipio di Beyoglu a Istanbul, eseguendo gli ordini della direzione cittadina centrale e con la stessa scusa del restauro, ha chiuso il Karaka Theatre, fondato nel 1955, proprio alla vigilia della stagione 2012-2013, senza neppure informare le compagnie che avrebbero composto il cartellone. E di recente il Ministero dell’Educazione Nazionale ha proibito l’affitto delle sale teatrali nelle scuole alle compagnie professioniste.
Possiamo solo aggiungere che il potere politico è transitivo, mentre il teatro è eterno.

Traduzione di SLG

ENGLISH VERSION

Istanbul, December 2nd, 2012
Mr Michel Vaïs, Secretary General of the IATC,

Dear friend,
The executive committee of the Turkish section of the IATC wishes to inform you in the attached “Letter to the IATC” about the critical situation of theatre and the artistic communities in Turkey since the coming to power in 2000 of the political party which is trying to create the conditions to control all kinds of theatrical creations, to close down all state theatres (there are 18 in Turkey, each with several venues, touring all year round throughout the country), as well as the municipal theatres, many of which have several halls, in order to establish what they refer to –without being aware of the comical aspect of the expression– “a conservative art” of which no one, even among themselves, knows the real meaning, but which gives an idea of their goal. The oppression from this party on the life of theatre becoming more and more stifling, we wrote the following press release to share it, if possible, with all the sections of the IATC.
Best regards,
Hasan Anamur
Turkish section of the IATC
==
LETTER FROM THE TURKISH SECTION OF THE IATC

The Turkish Section of the IATC wishes to announce that Turkey is presently undergoing measures taken by the political party in power against artistic events in general, and theatrical activities in particular.
Just to give some examples, we can mention the situation of the Atatürk Cultural Center in Istanbul, which has venues for opera, ballet, concert and theatre, as well as a gallery for exhibitions. It is closed since June 2008, first under the pretext that it was being restored, then demolished for a reconstruction. But nothing was done to date and the city of Istanbul, among the three cities elected to be a World cultural Center in 2010 by UNESCO, was deprived of it for all that time. The restoration was recently questioned, and there are still no signs that it will start.
As for the town council of Istanbul, without any notice, at the end of the 2011-2012 theatre season, it imposed a new regulation to the Istanbul Municipal Theatre — which is 98 years old — and cancelled all the rights of the artistic director to transfer them to bureaucrats of the town hall who are incompetent in this field. This decision and its application have caused strong protests and large popular and artistic demonstrations in Istanbul and throughout Turkey.
Recently, the town hall of Beyoglu (Pera) in Istanbul, following the Istanbul town hall and with the same excuse of restoration, has closed down the Karaca (Karadja) Theatre, founded in 1955, just before the opening of the 2012-2013 season, without even informing the dozen of companies which were sharing this hall.
And lately, the ministry of National Education has forbidden the renting of theatre venues in schools to professional theatre companies.
This is the situation in Turkey. We can only add that political power is transient, while theatre is eternal.

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