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HomeIn evidenzaBiennale College Teatro: maestri in residenza (30 luglio-10 agosto 2014)

Biennale College Teatro: maestri in residenza (30 luglio-10 agosto 2014)

Biennale Venezia Teatro 2014: Programma Biennale College

 

Biennale di Venezia College – Teatro si articolerà in due momenti distinti: 8 workshop, concepiti come occasione di confronto tra maestri e giovani artisti, e 6 residenze, destinate al lavoro di giovani compagnie su propri progetti. Lo scrittore inglese Mark Ravenhill, il regista lituano Oskaras Koršunovas, l’autore e regista belga Fabrice Murgia, lo scenografo tedesco Jan Pappelbaum, il regista catalano Lluís Pasqual, l’attore e regista italiano residente a Berlino, Antonio Latella, l’autore e regista tedesco Falk Richter, il regista e artista visuale fiammingo Jan Lauwers con alcuni membri della sua compagnia Needcompany sono i maestri che guideranno gli 8 workshop, di cui 6 avranno un esito finale aperto al pubblico alle Corderie dell’Arsenale. Le informazioni per partecipare alla call internazionale saranno pubblicate sul sito della Biennale all’indirizzo www.labiennale.org a partire dal 15 aprile.
Al pubblico saranno inoltre aperti gli incontri con i maestri nei giorni 6, 7, 8, 9 agosto.

Gabriela Carrizo con alcuni artisti di Peeping Tom (BE), La Zaranda (E), il Blitz Theater Group (GR), Ricci/Forte (I),l’Agrupación Señor Serrano (E), gli scrittori e registi Marco Calvani (I), Neil LaBute (USA) e Nathalie Fillion (F) sono gli artisti e le compagnie che alle Corderie dell’Arsenale lavoreranno in residenza a progetti di futuri spettacoli. A Venezia si svolgeranno alcune fasi di questo lavoro, al termine delle quali è prevista una dimostrazione aperta agli spettatori.
Anche le compagnie in residenza parteciperanno ad un incontro con il pubblico il 5 agosto.

info: www.labiennale.org

RESIDENZE – COMPAGNIE

BLITZ THEATRE GROUP – Grecia

Il Blitz Theatre Group è un collettivo teatrale fondato nel 2004 da tre artisti: Giorgos Valaïs, Angeliki Papoulia e Christos Passalis. Blitz si è dato alcuni principi di base: concepire il teatro come uno spazio di incontro e di scambio di idee, indagare ciò che può significare il teatro nella vita contemporanea e dare a ogni membro del gruppo uguale responsabilità nella creazione, dalla drammaturgia alla messa in scena. In tutti i loro spettacoli si pongono la stessa domanda: come si rappresenta un mondo che cambia in continuazione in cui l’uomo è preda della confusione? Nel 2012, in un Paese in piena crisi, con la gente che manifesta come non mai la propria rabbia, il Blitz Theatre Group mette in scena due spettacoli: Late Night e Don Quixote. Blitz usa il teatro per dire addio ad un mondo che inevitabilmente sta per sparire. Lontano dal rivendicare un “teatro politico”, il Blitz Theatre Group propone tuttavia forme teatrali impegnate che fanno riferimento alla performance. Nel 2014-2015 il collettivo pensa a un nuovo spettacolo: 6 am. How to disappear completely.
Gli spettacoli del Blitz Theatre Group: Galaxy (2010, 2012, 2013), Don Quixote (2012), Late Night (2012), Guns! Guns! Guns! (2010)

Progetto per Biennale College – Teatro
6 a.m. How to disappear completely

Questa nuova performance di Blitz Theatre Group, liberamente ispirato alla Divina Commedia di Dante, è uno spettacolo in 3 parti.
3 spazi, 3 testi, 3 storie.
1. L’ultimo atto di Zio Vanja di Anton Čechov
2. I canti di Maldoror del Conte di Lautréamont
3. La poesia di Friedrich Höelderlin
Un’avventura all’inizio del Nuovo Giorno.
Niente più realtà
Sono qui e sono armato
6 a.m. How to disappear completely è un tentativo di evadere da questo mondo e dare il benvenuto a quello nuovo.
Blotz Theatre Group

Team artistico:
Angeliki Papoulia regista/attrice
Christos Passalis regista/attore
Giorgos Valais regista/attore
Vassia Attarian aiuto regista
Giorgos Konstantinidis musicista/sound designer

30 luglio > 5 agosto
5 agosto esito pubblico
5 agosto incontro

LA ZARANDA – Spagna

Sono passati trentasei anni da quando La Zaranda ha cominciato il suo percorso teatrale, raggiungendo prestigio a livello internazionale. Il suo percorso ha come costanti: l’impegno esistenziale e l’idea di partire dalle proprie radici per svelare una simbologia universale, da cui l’uso simbolico degli oggetti senza perdere di vista la quotidianità, con la volontà di plasmare personaggi che siano vivi. Il metodo di lavoro comporta un rigoroso processo di creazione collettiva. La Zaranda, come un setaccio che conserva l’essenziale e scarta ciò che è inutilizzabile, sviluppa una poetica teatrale lontana da formule stereotipate o effimere, consolidando un linguaggio proprio che cerca di provocare empatia e di invitare alla riflessione. Sono tanti i festival a cui la compagnia è stata invitata in più di trenta paesi di tre continenti. Sono stati premiati dalla critica di Madrid, Buenos Aires e New York. Hanno ricevuto il Premio Nazionale del Teatro in Spagna.
Tra gli ultimi spettacoli della compagnia si ricordano: El régimen del pienso (2012), Nadie lo quiere creer. La patria de los espectros (2010), Futuros difuntos (2008), Los que ríen los últimos (2006), Homenaje a los malditos (2004).

Progetto per Biennale College – Teatro
El grito en el cielo (Il grido nel cielo)

Prigionieri dell’eredità genetica, delle cartelle cliniche e del consumo statistico che detta loro il tempo, alcuni anziani sono stati depositati in un magazzino di organi lesionati senza possibilità di recupero. Un’anticamera della morte confortevole e asettica. Tuttavia, da queste vite ridotte a puro meccanismo biologico non si è potuta cancellare completamente la facoltà, cointroindicativa, di sognare. Alcuni decidono di scappare dall’ultimo atto del loro destino, cercando una fuga dalla morte clinicamente certificata. Scappano da una vita connessa a cavi e sonde, dal groviglio ospedaliero, dalle fauci del forno crematorio, seguendo nell’oscurità un piano verso la leggendaria fonte dell’eterna giovinezza. Un viaggio di ritorno alla vita che significa riacquisire il dolore come dimensione umana, ma anche recuperare la gioia della libertà perduta. Vivere le tempeste dell’anima.
La Zaranda

Team artistico:
Francisco Sánchez, Gaspar Campuzano, Enrique Bustos, Javier Semprún attori
Eusebio Calonge testo e drammaturgia

31 luglio > 6 agosto
5 agosto incontro
6 agosto esito pubblico

GABRIELA CARRIZO (Peeping Tom) – Belgio

Gabriela Carrizo (Cordoba, Argentina 1970)

Studia danza dall’età di dieci anni in una scuola multidisciplinare e fino ai diciannove danza con il Balletto dell’Università di Cordoba, dove crea le sue prime coreografie. Decide poi di trasferirsi a Bruxelles per lavorare con Caroline Marcadé e nei quattro anni successivi partecipa a vari progetti tra Parigi e Bruxelles. Crea l’assolo Et tutto sara d’ombra et di caline (1993), quindi lavora con Les Ballets C de la B per La Tristezza Complice (1995) e Iets op Bach (1997) e con Koen Augustijnen in Portrait intérieur (1994). Successivamente lavora con la Needcompany a Images of Affection (2001) e con Einat Tuchman e Lisi Estaras a Bartime (2000). Con Alain Platel crea la coreografia per l’opera Wolf (2002). Insieme a Franck Chartier e altri artisti provenienti dalla compagnia di Platel crea Caravana (1999), performance in un camper e successivamente Une Vie Inutile (2000). Nasce così la compagnia Peeping Tom per la quale creerà la trilogia Le Jardin (2002), Le Salon (2005), Le Sous Sol (2007), in tournée in tutto il mondo. Successivamente mette in scena con Franck Chartier 32 rue Vandenbranden (2009), A Louer (2011) e Vader (2014). Nel 2013, Gabriela realizza The Missing Door insieme ai danzatori del Nederlands Dans Theater.

Progetto per Biennale College – Teatro
2/insomnio

C’è qualcosa che attraversa tutto il nostro lavoro: la ricerca di stati incerti di semicoscenza, l’accesso a una dimensione parallela, e sempre lo sfasamento. Questa idea ha nutrito il progetto 1/velorio e adesso Peeping Tom e il collettivo teatrale Draft.inn tornano a collaborare nella ricerca di un secondo affresco sulla morte -2/ insomnio. In questo caso, avremo come idea guida l’insonnia (opposto della morte nella sua eternità), che già ai tempi di 1/velorio a Bruxelles ci solleticava. Se consideriamo il sogno come una piccola morte, l’insonnia sarebbe una piccola eternità. Lavoreremo con l’idea di insonnia assoluta ed eterna. Il terribile incubo del non dormire. Lo sfasamento di essere condannati alla veglia quando tutti dormono.
Gabriela Carrizo (Peeping Tom), José Manuel Mora (Draft.inn)

Team artistico:
Gabriela Carrizo, José Manuel Mora, Diane Fourdrignier, Paco León, Carlotta Ferrer, Charlotte Clamens

1 > 7 agosto
5 agosto incontro
7 agosto esito pubblico

RICCI/FORTE – Italia

Formatisi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico e alla New York University, studiano con Edward Albee. Vincono i Premi Studio 12, Oddone Cappellino, Vallecorsi, Fondi-La Pastora, Hystrio per la Drammaturgia e il Premio Gibellina/Salvo Randone per il Teatro. Nel 2006 va in scena Troia’s Discount. Nel 2007 vengono invitati dall’Ambasciata di Francia per Face à Face con Olivier Py. Al Festival Internazionale Castel dei Mondi portano metamorpHotel e la prima parte del progetto Wunderkammer Soap. Nel 2008 debutta 100% furioso. Prodotto dal Teatro di Roma, Ploutos (da Aristofane), regia di Massimo Popolizio, ottiene il premio della Critica come miglior testo Biennale Venezia Teatro 2009. Macadamia nut brittle debutta al Garofano Verde. ‘abbastarduna, regia di David Bobée, è al Théatre des Bernardines di Marsiglia. In coproduzione col CSS di Udine, presentano Pinter’s Anatomy. Nel 2010 Troilo Vs. Cressida (da Shakespeare) è in prima nazionale al Festival dei Due Mondi di Spoleto. La Fondazione Alda Fendi ospita la performance Some Disordered Christmas Interior Geometries. Nel 2011, con il sostegno del Teatro Pubblico Pugliese, debutta Grimmless. All’Espace Malraux Scène Nationale di Chambery e al Théatre Les Ateliers di Lione viene presentato Macadamia nut brittle, regia di Simon Delétang. L’edizione integrale del progetto Wunderkammer Soap approda, coprodotto, al Romaeuropa Festival. La nuova creazione, Imitationofdeath, ha debuttato a ottobre 2012 a Romaeuropa Festival, co-produttore insieme al Festival delle Colline Torinesi, al CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e a Centrale Fies. Il loro ultimo lavoro è Still Life (2013) al Teatro Argentina di Roma. A novembre 2013 debutta 100% furioso con produzione russa di Platforma al NET Festival di Mosca.

Progetto per Biennale College – Teatro
ORESTEA, Sangue o Stato: traiettorie verso Eschilo

Gli orrori dell’Orestea, indipendentemente dalla domanda se siano o meno così lontani dai simboli che ci vivono addosso, possono restituirci attraverso l’incubo una nuova piattaforma solida sul quale poggiare le speranze di un futuro? O sarà l’ennesimo padiglione ospedaliero in cui accetteremo la punizione del bromuro mitriale pur di seguire la striscia continua dell’utopica democrazia che ci viene indicata? Talpe da giardino, scardiniamo le aiuole ordinate cercando un vestito che ci faccia sembrare abitanti civilizzati di un fraudolento mondo perfetto.
In un mondo fatto di algida rappresentazione del Sé, di fredda razionalità, il vecchio sistema di valori, pervaso di fede nei miracoli e di magia, sembra addirittura psicotico. Ma la sua logica paradossale supera tutti i postulati di realtà, come nell’inconscio di un sogno.
Eschilo e ricci/forte, genesi e ipercontemporaneo, Artaud e l’hard rock dei Led Zeppelin, sovrapposizioni intertestuali sonore e fisiche, tutte tese a scansionare una lisergia che – proprio in un momento storico come questo in cui una società si determina attraverso la delimitazione dell’Altro (assicurandosi così la propria identità) – serva da bussola per rintracciare traiettorie.
ricci/forte

Team artistico:
Anna Gualdo, Giuseppe Sartori, Fabio Gomiero attori
ricci/forte drammaturgia
Marco Angelilli movimenti
Francesco Ghisu elementi scenici
Liliana Laera assistente alla regia
Stefano Ricci regia

1 > 7 agosto
5 agosto incontro
7 agosto esito pubblico

AGRUPACIÓN SR. SERRANO – Spagna

La brochure della Biennale di Venezia 2011 ci ha descritti più o meno così: “Un’eterogenea compagnia dedicata alle arti performative, che crea un cortocircuito tra prodotti tecnologici ipermoderni e innovativi pezzi vintage. Modellini, azioni sovversive, video in diretta e interattività sono i codici di Señor Serrano, mischiati con una tale creatività che fanno del video in scena un linguaggio affilato e mordace”. A noi piacerebbe aggiungere che i nostri spettacoli sono spietatamente pop e che giochiamo con concetti come il caos e la decostruzione. La compagnia ha la sua base a Barcellona, è stata fondata da Àlex Serrano nel 2006 e da allora ha prodotto dieci spettacoli. Nel 2010 abbiamo sentito il bisogno di internazionalizzare i nostri orizzonti, dunque Katastrophe e Brickman Brando Bubble Boom, i nostri due ultimi spettacoli, sono stati presentati da Shanghai a Rio de Janeiro, passando per Parigi, Varsavia, Amsterdam, Neuchâtel o Potsdam. A House in Asia, lo spettacolo che presentiamo quest’anno, è una coproduzione tra GREC 2014 Festival de Barcelona, Théâtre Hexagone (Francia), Centre d’Arts Escèniques de Terrassa (Spagna), Monty Kultuurfaktorij (Belgio) e La Fabrique du Théâtre (Belgio).
Tra le creazioni di Agrupación Señor: Brickman Brando Bubble Boom (2012), Katastrophe (2011), Memo (2010), ImmutAdriantic (2009), Contra. Natura (2008), Europa (2007), Mil Tristes Tigres (2006).

Progetto per Biennale College – Teatro
Kingdom

In questa edizione di Biennale College, Agrupación Señor Serrano intende continuare ad esplorare alcune delle idee che attraversano i suoi ultimi spettacoli, A House in Asia e Brickman Brando Bubble Boom. Questioni come la necessità di una casa, la coppia, l’identità, le contraffazioni saranno affrontate con il linguaggio teatrale che è il suo marchio di fabbrica: musica e video dal vivo, modellini, performance e birre.

Team artistico:

Àlex Serrano, Pau Palacios, Diego Anido, Ferrán Dordal, Alberto Barberá creazione e performance

2 > 8 agosto
ESITO PUBBLICO
8 agosto
INCONTRO
5 agosto

NEIL LABUTE (Stati Uniti), NATHALIE FILLION (Francia), MARCO CALVANI (Italia)

NEIL LABUTE
Drammaturgo, regista e sceneggiatore, studia teatro alla Brigham Young University (BYU) dove conosce l’attore Aaron Eckhart, che negli anni successivi prenderà parte a tutti i suoi film, diventando così il suo attore feticcio. Si diploma in Cinema e Teatro all’Università del Kansas. Nel 1993 torna alla Brigham Young University, per presentare il dramma Nella società degli uomini, ritratto di uomini in carriera, arrivisti e misogini, che nel 1997 diventerà un film, segnando il suo debutto alla regia cinematografica. Nel 1998 realizza il suo secondo lungometraggio Amici & vicini con Aaron Eckhart e Ben Stiller. Nel 1999 debutta nell’Off-Broadway con Bash: Latter-DayPlays. Nel 2000 dirige Nurse Betty e vince la Palma d’Oro al Festival del Cinema di Cannes per la Migliore Regia. Nel 2002 realizza The Mercy Seat, primo lavoro teatrale incentrato sugli attentati dell’11 settembre 2001, interpretato da Liev Schreiber, e dirige Possession – Una storia romantica con Gwyneth Paltrow. Nel 2006 dirige Nicolas Cage ne Il prescelto e lavora all’adattamento cinematografico di The Danish Girl di David Ebershoff. I suoi ultimi lavori al cinema sono Lakeview Terrace (2008) e Death at a Funeral (2010). Per il teatro ha scritto, tra gli altri, In a Dark Dark House (2007), Reasons to Be Pretty (2008), Helter Skelter/Land of the Dead (2008), Some White Chick (2009) e The Furies (2009). Nel maggio 2013 dirige Reasons to be Happy, sequel del lavoro del 2008, al Lucille Lortel Theatre di New York. Nel 2012 diventa artista residente permanente del Profiles Theatre di Chicago. Nel 2013 è tra i vincitori dell’American Academy of Arts and Letters. Attualmente ha in preparazione le riprese del film Crooked House dal romanzo di Agatha Christie.

NATHALIE FILLION
Dopo essersi formata ed aver lavorato per anni come attrice, si dedica completamente alla drammaturgia e alla regia. Adesso divide il suo tempo tra la scrittura, la regia e l’insegnamento presso la prestigiosa scuola di teatro Studio d’Asnieres, vicino Parigi. Il suo primo grande successo è Alex Legrand (2004) acclamato all’unanimità dalla critica. Nel 2006 La Comédie Française le commissiona un atto unico, Les Descendants . Una mise en espace dell’opera è andata in scena al Piccolo Teatro Eliseo di Roma nell’ambito del festival Face à Face, ed è stato trasmesso su Radio RAI. Nel 2010 dirige il musical Plingper. La sua ultima pièce, A l’Ouest ha debuttato nel 2012 al Théâtre des Célestins di Lione, prima di trasferirsi con successo al Théâtre du Rond Point di Paris. Appartiene alla Cooperative d’écriture, un’associazione innovativa di drammaturghi francesi. Collabora regolarmente con musicisti e ballerini. Nel 2002 il suo libretto Lady Godiva, scritto in quattro lingue, è rappresentato a Parigi all’Opera Bastille e, in una nuova produzione, al Théâtre du Chatelet nel 2012. Nel 2010 A l’Ouest riceve un premio dal CNT Centre national du théâtre di Francia. Tradotto in tedesco, inglese e spagnolo, A l’Ouest vince il premio Foundation Barriere nel 2011. Attualmente collabora con il Royal Court Theatre di Londra per cui sta scrivendo un nuovo testo, Aba Zabba Zoom (titolo provvisorio).

MARCO CALVANI
Attore formatosi alla scuola del Teatro della Limonaia di Firenze e al Duse Studio di Roma, debutta come drammaturgo nel 2002 con Quasi, commissionato dal Social Forum Europeo dei Teatri. Altri lavori includono: Te lo leggo negli occhi! (2003), Prima che tu dorma, commissionato dal Todi Arte Festival 2004, La vita bassa (2005) commissionato dal Phoenix Theatre di Londra, Le mani forti (2006), testo cult ispirato alla tragedia di Novi Ligure; La città sotto commissionato nel 2008 dalla Grec Fundaciò di Barcellona e presentato in anteprima assoluta al Sage Theater di New York; Olio (2008) con il quale esordisce nella regia. Nel 2009 è l’unico europeo ospite dell’Ubud Writers & Readers Festival di Bali. Nello stesso anno scrive e dirige Penelope in Groznyj e poi Unghie testo commissionato dal Garofano Verde 2010. Nel 2010 è docente di recitazione all’Obrador Internacional d’Estiu presso la Sala Beckett di Barcellona. Nel 2011 vince una residenza alla Cité Internationale des Arts di Parigi ed è invitato dal Théâtre de la Ville a rappresentare l’Italia in un progetto di scrittura internazionale, Le Bal Littéraire, sotto la direzione di Fabrice Melquiot, nell’ambito di Face à Face e Chantiers d’Europe. Nello stesso anno riceve a Spoleto il Premio Siae come miglior drammaturgo. Nel gennaio 2013 il Teatro Metastasio Stabile della Toscana gli dedica una retrospettiva, in occasione della quale scrive e dirige Io sono Dracula. Nel giugno 2013 Olio debutta per la prima volta in lingua inglese al Robert Moss Theater di New York diretto da Glory Kadigan e per il quale riceve il premio come “Outstanding playwriting” al Planet Connections Theater Festivity Awards. Attualmente collabora in qualità di consulente letterario con il National Theatre of Scotland. È fondatore e direttore artistico di Mixò, centro culturale internazionale che riunisce giovani attori e autori nella promozione di opere originali di teatro e di cinema. I suoi testi sono tradotti e rappresentati in sei lingue. È membro della Dramatists Guild of America.

Progetto per Biennale College – Teatro
AdA Venezia

Dopo il successo della prima edizione di AdA- Author directing Author – nato dall’incontro tra Neil LaBute e Marco Calvani e che ha dato vita a tre prime internazionali nell’estate 2012 in italiano, in spagnolo e in inglese la drammaturga e regista francese Nathalie Fillion si unisce ai due autori/registi nel dar vita alla seconda edizione del progetto.
AdA nasce con l’intento di celebrare i diversi approcci alla scrittura e alla regia teatrale. Ma anche con l’obiettivo di esaltare le differenti cifre stilistiche e le caratteristiche specifiche della drammaturgia contemporanea europea ed americana con la diffusione internazionale delle opere. Nel corso di una residenza presso La MaMa Umbria nel giugno 2014, Calvani, Fillion e LaBute scriveranno tre brevi atti unici attorno ad un tema comune (desiderio).
Nel corso della residenza alla Biennale di Venezia i tre autori/registi lavoreranno alla messa in scena italiana delle tre pièces, “scambiandosi” le regie: Calvani dirigerà la pièce di Fillion, Fillion la pièce di LaBute, LaBute quella di Calvani. Con loro ci saranno tre attori, trait d’union tra le tre messe in scene, da presentare nel corso di un’unica serata.

Tre registi. Tre attori. Tre testi. Un solo spettacolo.

2 >8 agosto
5 agosto incontro
8 agosto esito pubblico

I LABORATORI NEL DETTAGLIO
Oskaras Koršunovas
04 > 10 agosto
8 agosto incontro
10 agosto esito pubblico
Lavorando con il materiale de Il Gabbiano di Čechov si sottolineerà la ricerca della realtà per provare a rispondere a domande fondamentali come: chi (cosa) siamo, chi (cosa) sono gli attori e il regista, chi (cosa) è il pubblico. Faccio ricorso al principio di Amleto per cui si recita per lo spettatore più importante che siede in platea: molto probabilmente, noi stessi. Solamente dopo potrà avere effetto anche sugli altri.

Falk Richter
04 > 10 agosto
6 agosto incontro
10 agosto esito pubblico
Heritage, Gender and Identity: A complex sense of belonging. All’inizio del XXI secolo il mondo ha perso modelli ben definiti e stabili di vita, di relazione, di lavoro, di rapporto generazionale. Le modalità tradizionali che regolano “appartenenza”, nazionalità, religione, ideologia, lingua, cultura, identità sessuale e di genere si dissolvono, diventano più fluide e flessibili. L’utopia di poter scegliere il luogo cui appartenere è una delle promesse di questo nuovo mondo, la lotta per trovare un posto, il senso di appartenenza a uno dei suoi lati oscuri. Allo stesso tempo significati riduttivi del senso di appartenenza continuano a essere impropriamente usati per scopi politici, per unire gli uni contro gli altri, per discriminare, escludere e uccidere.

Lluis Pasqual
04 > 10 agosto
6 agosto incontro
10 agosto esito pubblico
Teatro Imposible: laboratorio su Federico García Lorca
Il laboratorio proverà a esplorare la teatralità di Federico García Lorca attraverso due delle sue opere del cosiddetto Teatro Impossibile o Anti-teatro: El publico e Comedia sin título. L’autore, come qualsiasi interprete, deve affrontare il paradosso di rinunciare al teatro e di doversi esprimere attraverso il teatro. Lorca costruisce negli anni ‘30 un teatro che gioca con il surrealismo ma, soprattutto, propone interrogativi e forme nuove che avranno il loro sviluppo molti anni dopo. Molti di questi interrogativi e forme appartengono al nostro modo di fare teatro oggi. Cercheremo di scoprirlo attraverso la parola poetica.

Antonio Latella
04 > 10 agosto
7 agosto incontro
10 agosto esito pubblico

Conosciamo la madre che partorisce, non conosciamo il figlio che nasce. Sappiamo che la madre cresce il suo bambino, sappiamo meno del figlio che cresce e si nutre della madre. Della madre che muore piangiamo quello che conosciamo, del figlio che resta piangiamo ciò che sarà.
L’amore, per essere eterno, ha bisogno di uno strappo, di essere separato;
Il solo amore che in modo organico subisce questa naturale violenza è quello tra madre e figlio. Queste tensioni stanno nell’ordine naturale delle cose. Sono duelli, nella quotidiana guerra silenziosa dello stare nel mondo. Sono questi i temi che vorrei affrontare attraverso cinque grandi scene della letteratura teatrale e attraverso la tensione delle armi che danno forma organica alla parola stessa, alla parola che diventa muscolo e diventa arma grazie al lavoro del Maestro Francesco Manetti. Ogni duello è un dialogo, ogni dialogo esprime un conflitto. L’arte del duello è semplice, fatta di tre fattori: misura, tempo, velocità, è nel saper gestire questi fattori che sta la differenza tra vivere e morire.

Fabrice Murgia
04 > 10 agosto
6 agosto incontro
10 agosto esito pubblico
Backstage Memories
La mia volontà è di mettere in primo piano gli esseri umani. Quattro individui che hanno un rapporto biografico con un’opera, creata e interpretata in un momento della loro vita. L’idea è di far corrispondere le opere e le storie di questi individui come dei percorsi. Il mio modo di raccontare delle storie e la meccanica narrativa che utilizzo sono fortemente legati alla mia appartenenza, alla mia identità e alle mie origini. Sono affascinato dal contrasto che può esistere tra un individuo e il percorso che ha scelto. Prima di tutto ho provato ad immergere alcuni artisti negli universi visivi che corrispondono alla loro storia. Ho visto lo scorso anno negli Stati Uniti due fratelli, di una cinquantina d’anni, fare un numero acrobatico stupefacente mano nella mano. Avevano già fatto questo numero migliaia di volte e sono rimasto molto colpito da questa idea: avevano vissuto una grande parte della loro fratellanza attraverso un’opera, un modo di essere in scena, di rappresentarsi. Che cosa hanno condiviso? E a quale prezzo?

Mark Ravenhill
04 >1 0 agosto
8 agosto incontro
Nel mio workshop userò le idee di Henri Bergson espresse nel saggio Le Rire, applicandole ad alcune scene teatrali. Fino a che punto Bergson può offrire un metodo pratico per analizzare un testo teatrale e per fare teatro? Il principale testo che useremo sarà Spettri di Ibsen.

Jan Pappelbaum
04 > 10 agosto
9 agosto incontro
Il laboratorio si concentra su due punti principali. Il primo è il concetto, il fondamento di uno spazio vuoto per la performance teatrale. Sono un architetto e sono interessato prima di tutto alla relazione tra palcoscenico e spettatore. La forma del palcoscenico e della platea dipende dal tipo di testo e dal periodo storico degli eventi in palcoscenico. Il laboratorio sviluppa diverse forme e sguardi a partire dalle conseguenze della recitazione degli attori e dall’autenticità della performance.
Il secondo punto è la ricerca di un’estetica naturale della scenografia. Andremo a fotografare e disegnare luoghi, figure e situazioni della città. Poi useremo questo materiale nella creazione della nostro palcoscenico. Il laboratorio dovrebbe dare come risultato bozzetti di installazioni per la rappresentazioni di situazioni concrete.

Jan Lauwers
03 > 9 agosto
9 agosto esito pubblico

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