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È andata così, senza troppe sorprese…

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foto romainunclick.it
Foto di Gabriele Gelsi
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Giacomo Ciarrapico fa parte di quella schiera di autori, registi e e attori nati – al grande pubblico – grazie a Boris, gioiello televisivo concepito a Sky ormai qualche anno fa che ha poi inondato il web diventando un fenomeno di massa, per una volta positivo. Ciarrapico ne è stato uno degli autori e poi uno dei registi quando le vicende della sgangherata troupe televisiva approdarono al cinema. Boris ha rappresentato la possibilità tangibile di creare prodotti televisivi di qualità a partire da una scrittura senza freni. La comicità scaturiva da un affilatissimo discorso ironico nel quale la stessa macchina dei sogni televisiva veniva aperta e data in pasto con i suoi marci e logori ingranaggi al pubblico. In questi giorni, È ANDATA COSÌ. La vita 2.0, testo dello stesso Giacomo Ciarrapico è in scena al Teatro Sala Umberto: sul palco metà degli attori, Francesco Pannofino e Eugenia Costantini, provengono proprio dal cast di Boris, con loro Alessandro Marventi e Emanuela Rossi, quest’ultima, come Pannofino, inconfondibile voce del doppiaggio italiano. La vicenda è presto detta: una famiglia borghese è in preda alla crisi economica, il padre è costretto a chiudere l’agenzia di viaggi con cui aveva lavorato una vita causa mancanza clienti (d’altronde il presente e il futuro dei viaggi di massa sono online) i risparmi sono volati via per pagare i debiti ed eccovi la famiglia benestante costretta a ricominciare daccapo.

Nello storico teatro romano, con la platea quasi del tutto occupata anche nella pomeridiana domenicale – quella degli abbonati di terza età, pronti a commentare e sottolineare, ma anche delle famiglie con bambini al seguito – una scenografia dai colori accesi anima il palco. Tre sezioni convivono contemporaneamente: uno spaccato di cucina a sinistra, il soggiorno in mezzo e la camera del figlio a destra; il disegno potrebbe simboleggiare la solitudine dei due coniugi e del figlio, ognuno occupa il proprio spazio. L’altra figlia, fredda, accusata di non avere sentimenti, è con la mente sempre agli studi universitari. La regia di Claudio Boccaccini incapsula la drammaturgia nei ritmi televisivi, poche le concessioni a un eventuale autonomia del linguaggio teatrale: la scansione delle scene ripropone i tempi di una lunga sit-com dove i numerosi stacchi di buio sezionano i passaggi temporali senza sorprese, l’effetto è quello di certi show tv a basso costo girati con camera fissa. Anche l’intreccio procede senza contraccolpi, parallelamente alla fabula e con nulla di inaspettato nei meccanismi o nei contenuti: il figlio diventa famoso scrivendo canzoni per adolescenti, viene definito “il Moccia della musica italiana” e salva le finanze del nucleo familiare.

Rimangono, oltre alla comicità divertente di Pannofino, alcuni spunti interessanti quali il gap generazionale tra i genitori e i figli, la condizione del cinquantenne costretto a rimettersi in gioco e a cercarsi un lavoro e gli a parte della moglie, delicati e dolorosi momenti di sospensione sui quali si sarebbe potuto lavorare maggiormente. Ma anche i migliori colpi sono a salve oppure sparati col silenziatore, quasi per non disturbare, anche quella comicità dura, cinica e demenzialmente anarchica tipica dei personaggi di Boris qui lascia poche tracce (e feriti), così pure le migliori intenzioni rimangono chiuse dietro un muro di plexiglass dal quale sembrano poter uscire solo quelle battute più o meno caustiche alle quali passivamente ridiamo.

Andrea Pocosgnich

Ascolta il podcast

Visto al Teatro Sala Umberto [cartellone] Roma

Fenice Srl
presenta
E’ ANDATA COSI’. La vita 2.0
di Giacomo Ciarrapico
con
Francesco Pannofino
Emanuela Rossi
Eugenia Costantini
Alessandro Marverti
musiche originali Giuliano Taviani
scene Pasquale Cosentino
costumi Antonella Balsamo
aiuto regia Massimo Cardinali
assistente regia Marzia Verdecchi
assistente costumista Francesco Bureco
tecnico luci e suoni Gennaro Paraggio
foto Gabriele Gelsi
trasporti Di Martino
supervisione alla produzione Monica Cannistraro
concept grafico Livia Clementi
ufficio stampa Silvia Signorelli
grafica Gruppo Odp Pubblicità
produzione esecutiva Viola Produzioni S.R.L.
le canzoni di scena sono di Massimo De Lorenzo

regia di
Claudio Boccaccini

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Andrea Pocosgnich
Andrea Pocosgnichhttp://www.poxmediacult.com
Andrea Pocosgnich è laureato in Storia del Teatro presso l’Università Tor Vergata di Roma con una tesi su Tadeusz Kantor. Ha frequentato il master dell’Accademia Silvio D’Amico dedicato alla critica giornalistica. Nel 2009 fonda Teatro e Critica, punto di riferimento nazionale per l’informazione e la critica teatrale, di cui attualmente è il direttore e uno degli animatori. Come critico teatrale e redattore culturale ha collaborato anche con Quaderni del Teatro di Roma, Doppiozero, Metromorfosi, To be, Hystrio, Il Garantista. Da alcuni anni insieme agli altri componenti della redazione di Teatro e Critica organizza una serie di attività formative rivolte al pubblico del teatro: workshop di visione, incontri, lezioni all’interno di festival, scuole, accademie, università e stagioni teatrali.   È docente di storia del teatro, drammaturgia, educazione alla visione e critica presso accademie e scuole.

4 COMMENTS

  1. Gentile Gabriele, non era segnalato e solitamente usiamo mettere – nel caso non si abbiano fotografie dirette – il nome del sito. La ringraziamo della precisazione e – qualora le foto siano le sue – sono a chiederle autorizzazione e crediti. In caso contrario la toglieremo. Grazie ancora

    Simone Nebbia
    Teatro e Critica

    • Grazie Gabriele, provvediamo subito a mettere il nome in didascalia

      Andrea Pocosgnich
      TeC

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